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45° CONVEGNO NAZIONALE DEI RETTORI E OPERATORI DEI SANTUARI D'ITALIA
Paola 18-22 ottobre 2010 - Santuario S. Francesco di Paola - Paola - (CS)
Paola 18-22 ottobre 2010 - Santuario S. Francesco di Paola - Paola - (CS)
I SANTUARI EDUCATORI DI RICONCILIAZIONE
PROGRAMMA
LUNEDÌ 18 OTTOBRE| Ore 17.45 | Introduzione di MONS. MARINO BASSO, Presidente del CNS e delle autorità religiose e civili |
| Ore 18.30 |
PROLUSIONE: I Santuari educatori di Riconciliazione. Relatore: S. E. R. MONS. MAURO PIACENZA, Segretario della Congregazione per il Clero |
MARTEDÌ 19 OTTOBRE
| Ore 9.30 |
RELAZIONE: Servitori della vostra gioia Relatore: P. DANIELE LIBANORI SJ, Servizio Pastorale di Esorcismo del Vicariato di Roma |
| Ore 11.00 | Interventi dall’Assemblea |
| Ore 12.00 | Celebrazione Eucaristica. Presiede S. E. R. MONS. VITTORIO MONDELLO, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria, Presidente della CEC |
| Ore 17.00 |
Incontro con la chiesa italo-albanese - Celebrazione del Vespro nella Cattedrale di Lungro presieduta da
S. E. R. MONS. ERCOLE LUPINACCI, Vescovo emerito di Lungro Altomonte: Saluto del Presidente della Giunta Regionale della Calabria, ON. GIUSEPPE SCOPELLITI |
MERCOLEDÌ 20 OTTOBRE
| Ore 9.30 |
Relazione: Calabria terra di riconciliazione Relatore: S. E. R. MONS. GIUSEPPE FIORINI MOROSINI, Vescovo di Locri-Gerace |
| Ore 11.00 | Testimonianze e interventi dall’Assemblea|
| Ore 16.00 | Visita al Santuario |
| Ore 17.00 | Lavori di gruppo per Regione |
| Ore 18.30 | Celebrazione Eucaristica con Vespri. Presiede S. E. R. MONS. ANTONIO CILIBERTI, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, Vice Presidente della CEC |
| Ore 21.00 | Concerto dell’Orchestra del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza |
GIOVEDÌ 21 OTTOBRE
| Ore 9.00 |
Mattinata offerta dall’Amministrazione Provinciale di Cosenza Lodi presso l’Abbazia florense in S. Giovanni in Fiore Visita ai luoghi della Sila |
| Ore 16.00 | Cosenza - Saluto del Presidente dell’Amministrazione Provinciale, ON. GERARDO MARIO OLIVERIO |
| Ore 17.00 | Celebrazione Eucaristica in Cattedrale. Presiede S. E. R. MONS. SALVATORE NUNNARI, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano |
| Ore 19.00 | Conclusioni di MONS. MARINO BASSO, Presidente del CNS |
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Concluso a Paola il 45° Convegno nazionale dei Santuari
I Santuari: Operatori di pace e educatori di riconciliazione
Nonostante il nubifragio abbattutosi sulla Calabria nella notte tra il 18 e il 19 ottobre e nonostante che gli oltre 200 Rettori e Operatori dei Santuari convenuti a Paola (CS) per il loro 45° convegno nazionale siano stati investiti da inondazioni e smottamenti negli edifici da loro usati, il convegno nazionale ha potuto svolgersi secondo quasi tutto il programma prestabilito.Era iniziato molto bene questo convegno nazionale del CNS (Coordinamento Nazionale dei Santuari italiani), organizzato a Paola (Cosenza) dalla comunità religiosa dei Minimi del Santuario di San Francesco di Paola sulla costa tirrenica della Calabria. Il Presidente del Coordinamento mons. Marino Basso, rettore del Santuario della Consolata di Torino, aveva salutato i numerosi convenuti da tutte le parti d’Italia: dalla Sicilia all’Alto Adige, dalla Sardegna al Friuli, riconoscendo i visibili progressi compiuti dall’associazione a favore di tutti i suoi membri in questi decenni di vita. Circa 130 i Rettori di Santuari piccoli come la Madonna delle grazie di Sanarica in Puglia o di Roccaporena in Umbria o grandi come Sant’Antonio di Padova, la Madonna di Loreto e il Divino Amore di Roma; mentre una settantina di operatori a vario titolo partecipavano attivamente al convegno, che aveva come titolo: “I Santuari, educatori di riconciliazione”, con evidente riferimento al programma decennale della CEI e insieme al ruolo di pacificazione ecclesiale e sociale che gli addetti ai Santuari svolgono soprattutto attraverso il sacramento della riconciliazione.
Importante e interessante è risultata la relazione introduttiva di mons. Celso Morga Iruzubieta, Sottosegretario della Congregazione per il Clero, che ha riferito un testo elaborato dallo stesso Prefetto della Congregazione, mons. Mauro Piacenza, impossibilitato ad intervenire. Innanzitutto egli ha dichiarato che la Congregazione vaticana “competente per la trattazione di tutte le questioni di competenza della Santa Sede circa i Santuari” è quella per il clero, secondo le indicazione date dalla Costituzione apostolica Pastor Bonus (art. 97). L’affermazione ha fatto piacere agli associati del CNS, giacché in questi oltre quarant’anni di vita sembrava che non ci fosse alcun referente in Vaticano, così come – aveva dichiarato in precedenza don Marino Basso – di recente anche la CEI aveva mostrato la disponibilità a un riferimento dei Santuari per la pastorale della Chiesa italiana.
Mons. Morga ha evidenziato il compito dei Rettori dei Santuari indicato dal Codice di diritto canonico, che indica il dovere di questi a vigilare affinché in essi “si offrano ai fedeli con maggior abbondanza i mezzi della salvezza… soprattutto con la celebrazione dell’eucaristia e della penitenza, come pure coltivando le sane forme della pietà popolare” (art. 1230). Ed ha affermato: “In tal modo nei Santuari i fedeli dovrebbero poter sempre trovare una particolare disponibilità da parte dei sacri ministri ad amministrare il sacramento della penitenza e alla frequente celebrazione quotidiana dell’eucaristia. Presso i Santuari l’insegnamento individuale e comunitario della parola di Dio e della sacra dottrina della Chiesa per mezzo delle predicazioni, delle catechesi, della direzione spirituale, dei ritiri e degli esercizi spirituali (ed è stato aggiunto nel convegno anche della Lectio divina) costituisce la necessaria preparazione alla ricezione e alla fervorosa custodia della grazia sacramentale”. E mons. Morga, definendo i Santuari “fortezze della fede e della pietà popolare”, ha pure evidenziato una importante funzione che essi svolgono nella Chiesa: “Nella storia della Chiesa i Santuari hanno costituito un argine decisivo alla diffusione di una cultura razionalista e secolarizzata. I grandi pellegrinaggi nelle solenni ricorrenze ordinarie e straordinarie e le ingenti masse di frequentatori abituali e occasionali … ancora oggi smentiscono costantemente i foschi e reiterati pronostici che, ammantandosi di false pretese di scientificità, preannunciano l’imminente e ineluttabile tramonto dell’era cristiana”.
Centrale per il tema del convegno è risultato il contributo offerto da Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, Vescovo di Locri-Gerace ed ex Correttore generale dei Minimi (quindi di casa a Paola), il quale ha parlato su “Calabria, terra di riconciliazione”, facendo riferimento soprattutto alla malavita e alle faide che hanno insanguinato quella terra da lungo tempo e che continuano a seminare terrore e odio, anche all’interno delle comunità cristiane. Di lui è noto l’intervento sulle cosche della ‘ndrangheta, che avevano preso il possesso perfino della festa paesana a Polsi in onore della Madonna della montagna, sospendendo proprio contro i capi del paese la processione religiosa.
Mons. Fiorini Morosini ha esordito dicendo che “nel sud è ormai cresciuta la coscienza che l’assistenzialismo dello stato non aiuta allo sviluppo e comunque non può bastare; spetta infatti alla gente del sud di diventare protagonista del proprio riscatto. A tale scopo si deve compiere una riconciliazione della Calabria con se stessa, in quanto occorre la consapevolezza intellettuale e politica che la Calabria ha in sé le forze necessarie per il proprio riscatto. Occorre poi una riconciliazione della popolazione con la legalità, che parte dalla convinzione che la criminalità ostacola il progresso e pertanto denunciare il male non è solo un atto civile, ma anche morale. Occorre infine una riconciliazione con i valori cristiani, superando il fortissimo divario che ancor oggi esiste tra fede e vita, tra religiosità pubblica e comportamenti privati”.
L’intervento del Vescovo Fiorini Morosini è stato concretizzato nel convegno dalla commovente testimonianza della signora Teresa Strangio, madre di quattro figli, dei quali uno ucciso a 17 anni nella strage di Duisburg, dove lei ha perso pure un fratello. “Io credo in Dio e la mia forza è solo lui”, ha esordito. Ed ha aggiunto: “Compito di una madre è di amare e non di nutrire sentimenti di vendetta; si combatte il male facendo il bene. Per gli assassini prego, perché si convertano. Se voglio ricevere il Corpo di Cristo, prima devo liberarmi dal sentimento di odio. Io cerco di comunicare questi miei sentimenti anche alle altre madri che vivono il mio stesso dolore”.
Molto importanti per l’animazione del convegno sono risultate le belle e solenni liturgie celebrate sia nella chiesa storica del Santuario di San Francesco di Paola che nella grandiosa nuova chiesa costruita nel 2000. Qui i convegnisti hanno potuto accogliere le omelie dei diversi Vescovi di Calabria intervenuti: l’omelia dell’Arcivescovo di Reggio Calabria sintetizzata nel pensiero “pellegrini, dimora di Dio, Dio dimora dei pellegrini”; l’omelia dell’Arcivescovo di Catanzaro-Squillace che ha descritto “i Santuari come mediazione della Verità che è Cristo, il quale rivela il Padre e comunica lo Spirito”; l’omelia dell’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano che ha incoraggiato i Rettori “ad accogliere i fratelli e le sorelle nell’incontro profondo dell’abbraccio di Dio, essendo testimoni e ministri di compassione e di consolazione”.
Tutti i partecipanti hanno espresso alla fine la soddisfazione per aver vissuto giornate intense, perfino avventurose (nella prima giornata), ma anche utili per una crescita di tutti gli operatori nei Santuari verso una pastorale più unitaria e più qualificata. Il ringraziamento manifestato verso gli organizzatori, in particolare verso il P. Rocco del Santuario di Paola e verso l’intera comunità dei Minimi che li ha ospitati, è stato espresso dal Presidente del Collegamento nazionale, mons. Marino Basso, che ha voluto indicare nelle conclusioni i punti principali emersi durante i lavori del convegno.
Egli ha dichiarato: “I Santuari sono innanzitutto soggetti educatori, specialmente per noi Rettori. Il Santuario stesso ci educa ad essere capaci di educere – tirare fuori dal di dentro di noi – tutto ciò che ci permette di essere strumenti educativi per i fratelli e le sorelle che giungono nei nostri Santuari. Non è un optional essere educatori, ma uno stile che, come ci diceva p. Libanori, sj, fa di noi degli uomini, dei credenti, dei presbiteri, dei Rettori capaci di umanità, di misericordia, di magnanimità, di consolazione per tutti coloro che solcano la soglia dei nostri Santuari e del confessionale. Prima di essere maestri in questo, è fondamentale fare l’esperienza di essere condotti anche noi da altri fratelli e sorelle a questi doni sinfonici che ci formano ad educare con i tratti di Gesù, il quale non umilia mai nessuno, ma cura sempre con una parola che è medicinale e costruttiva”. Il presidente del CNS ha poi proseguito nelle sue conclusioni: “La riconciliazione deve essere un’esperienza prima vissuta nel personale, per poi essere comunicata con pacatezza nel ministero del sacramento della confessione. Riconciliazione che non si conclude con una esperienza penitenziale ridicola (“Hai ucciso? Ego te absolvo; per penitenza dirai tre Ave Maria”), ma che sa leggere nella vita il cammino graduale delle persone inserite in un contesto storico, politico, culturale che si può cambiare dal di dentro, solo se il perdono ricevuto cambia il meccanismo atavico della vendetta, costruendo gesti di riconciliazione, di perdono che si apre alla prospettiva della fede. Non affrontare il male con il male, ma rispondere al male con il bene, con l’amore. È questo che la testimonianza della sig.ra Teresa Strangio ci ha consegnato”.
Ed ha concluso: “Potremmo sintetizzare questi due elementi, se mi permettete, così: la formazione della nostra coscienza, della nostra vita alla riconciliazione con Dio, con noi stessi, con gli altri ci permette di essere educatori di riconciliazione in coloro che incontriamo nei nostri Santuari. Certo che questo pone una sfida alla nostra reale capacità di lasciarci “cambiare – provocare” anche da questo convegno, perché gradualmente il nostro stile e lo stile di chi collabora con noi dia un volto rinnovato e evangelicamente credibile ai nostri Santuari. L’autorevolezza dei nostri Santuari non viene solo dalla santità del titolo a cui è dedicato il Santuario, ma dalla professionalità evangelica che ci abilita alla formazione educativa delle coscienza al perdono e alla riconciliazione”.
Molto significativa è stata anche l’escursione compiuta dai Rettori dei Santuari nell’ultima giornata, giacché si sono recati a San Giovanni in Fiore per un riferimento a Gioacchino da Fiore, grande figura di profezia e di speranza, e poi a Cosenza, dove nella cattedrale hanno concelebrato insieme con l’Arcivescovo metropolita mons. Salvatore Nunnari, il quale ha trasmesso loro l’invito pressante ad essere uomini di pace e capaci di rasserenare sempre gli uomini feriti nel cuore e nell’animo dalle molte vicende del mondo contemporaneo.
La convinzione generale dei partecipanti al 45° convegno nazionale del CNS è che Paola li abbia portati a conoscere più a fondo la terra di Calabria, segnata senz’altro da incongruenze e da antichi mali, ma anche carica di valori autenticamente umani e cristiani, validi per l’intero paese. Un convegno che resterà vivo per molti aspetti nella memoria di tutti i partecipanti.
Lino Maria Pacchin
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