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Gentile ,la tua preghiera è giunta al Santuario del Divino Amore e viene sostenuta durante tutte le celebrazioni. L'intercessione e la materna benedizione della Madonna del Divino Amore viene invocata su di te e i tuoi cari con le preghiere dei Sacerdoti Oblati, le Suore e i seminaristi del Divino Amore. Ave Maria e coraggio!
Invochiamo insieme la Madonna del Divino Amore:
A voi dono il mio cuore/ Madre del buon Gesù Madre d'amore/
vi prego o Madre mia/di benedire dal ciel l'anima mia
Ecco i tuoi dati:
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Ave Maria!
Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l'altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.
Bernardo di Chartres.
Cari Amici,
questa è la prima lettera che vi scrivo dall’inizio del servizio pastorale di Parroco e
Rettore del Santuario. Un incarico accolto con serenità, ma anche con la consapevolezza
che chi mi passa il testimone, Mons. Pasquale Silla, l’ha ricevuto a sua volta direttamente
dal nostro amato Fondatore il Servo di Dio Don Umberto Terenzi,
proseguendo la sua opera di evangelizzazione attraverso la mediazione di Maria.
Chi pensa a un semplice passaggio di “carte” si sbaglia! E’ un Carisma intero e visibile,
depositato nelle mani imperfette degli uomini; una scintilla dell’Amore di Dio
affidata a un peccatore, con l’impegno di passarla di mano in mano finché migliaia
di cuori non si siano accesi di Amore per il Signore e profonda e visibile tenerezza
verso la Madre Celeste,qui venerata come Madre del Divino Amore.
Un Carisma non è un bene personale e in questi decenni ci sono stati due sapienti
interpreti di questo piano divino per il Popolo di Dio che è in Roma; essi si sono
spesi da “servi inutili” sapendo bene che quanto avrebbero realizzato un giorno sarebbe
passato, sotto forma di eredità spirituale, ad altri.
Per questo motivo ho accolto l’invito del Cardinale Vicario con trepidazione, ma anche
con tanta gioia e voglia di spendermi al servizio di questo meraviglioso progetto.
Un Santuario, lo dice la parola stessa, è un luogo epifanico in cui si deve respirare
quella santità che abilita a rivolgere l’invito ad altri a diventare santi.
Questo è l’impegno che prendo insieme ai miei Confratelli Oblati, affinché le “lance spezzate”
(così ci chiamava il nostro Fondatore) siano tali, testimoni di santità, di coerenza,
di amore per tutti, in particolare per i poveri e i sofferenti nel corpo e nello spirito.
Molto è stato fatto e molto si dovrà fare, soprattutto nel dare risposte forti ai bisogni
spirituali delle migliaia di pellegrini che ormai affollano il Santuario quasi tutti i giorni
della settimana.
In comunione con i Sacerdoti del Santuario fin da oggi faccio formale promessa di diventare
“Chiesa del grembiule”, serva di Dio e dei fratelli, affidandoci alla Provvidenza,
confidando nella guida dello Spirito Santo e nella protezione della Madonna del Divino
Amore.
Ave Maria e… coraggio!
Vostro, Don Fernando
Parroco - Rettore
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