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C.N.S. Delegazione Regionale del Lazio

VERBALE 1/2004

23 marzo 2004

RADUNO DEI RETTORI DEL LAZIO AL SANTUARIO “MADONNA DEL RUSCELLO” VALLERANO (VT)

Alle 10,30 del 23 marzo u.s. un nutrito gruppo di rettori e collaboratori di santuari del Lazio, dietro convocazione di don Pasquale Silla, rettore del Santuario del Divino Amore, si è ritrovato per l’incontro di primavera nel Santuario della Madonna del Ruscello a Vallerano.
Dopo un momento di preghiera davanti all’altare della Madonna, don Silla ha aperto l’Incontro richiamando alla mente il lavoro svolto al Convegno Nazionale di Oropa. Ha informato che ormai è pronto il lavoro per la pubblicazione della Guida dei santuari del Lazio. Quindi è passato all’Odg, dando la parola al rettore del santuario di Vallerano don Ampelio Santagiuliana. Questi, dopo aver rivolto parole di benvenuto ai presenti, ha messo in risalto l’evento del IV Centenario del miracolo della Vergine del Ruscello che inizierà solennemente nel mese di luglio prossimo. La storia del Santuario di Vallerano è davvero interessante e vale la pena raccontarla seppur brevemente: “Un affresco della Madonna col Bambino (sec. XV-XVI) si trovava in una cappellina lungo l’argine di un ruscello, nei pressi di Vallerano. Il tempo e le intemperie avevano danneggiato la sacra Immagine. Il 5 luglio 1604, mentre il pittore Stefano Menicucci restaurava l’affresco, dal labbro della Vergine sgorgò sangue, ancora oggi ben visibile”. Questo eccezionale prodigio ha indotto i vescovi della regione a dichiarare la Madonna del Ruscello Patrona dei donatori di sangue del Lazio.
Don Pasquale Silla, ringraziando don Ampelio, ha fatto una originale riflessione accostando il volto insanguinato della Vergine del Ruscello al Cristo insanguinato del recente film The Passion di Mel Gibson.
Dopo di lui hanno preso la parola alcuni rettori e collaboratori laici che in vario modo hanno focalizzato gli aspetti positivi e le problematiche dei santuari. Qualcuno ha insistito sul fatto che i santuari devono essere soprattutto: luoghi di accoglienza e scuola di preghiera.
Tra i presenti vi era anche il Sindaco di Vallerano, Dott. Guido Mariani. Il Sindaco, dopo aver ringraziato i rettori per aver scelto Vallerano quale sede del Raduno, si è intrattenuto ad illustrare le molteplici iniziative del prossimo Centenario. Per quanto riguarda il Santuario di Vallerano ha confidato quanto segue: “Questo santuario della Madonna del Ruscello è stato sempre un po’ decentrato. Non ha fatto mai parte del tessuto civile della popolazione di Vallerano. Qui però - ci ha tenuto a sottolineare - si veniva per vivere l’intimità della propria fede. La bellezza di questo santuario parla al nostro animo, e parla della fede dei nostri padri”.
Don Pasquale Silla nel ringraziare il Sindaco, prende lo spunto da alcune sue idee per sottolineare che “il santuario non va considerato alla stregua di un monumento, ma è testimonianza di fede. I gestori di un santuario sono tenuti ad aprirsi all’aspetto sociale, perché anche la fede può illuminare la vita sociale. Chi va al santuario deve pensare anche ai fratelli sparsi nel mondo ed uscire dall’individualismo. Il santuario ha il compito di sensibilizzare le coscienze ai doveri sociali e civili, come la giustizia, la bioetica. Inoltre, deve esprimere al massimo la dimensione della bellezza di Dio. Giustamente, come ha detto il Sindaco, occorre collegare il santuario con le realtà sociali”.
Verso la fine del fraterno simposio è giunto il vescovo di Civita Castellana mons. Divo Zadi, il quale si è limitato a dire poche significative parole: “La Madonna del Ruscello dovrebbe essere proclamata Patrona di tutti i donatori di sangue d’Italia. Il sangue sgorgato dal suo labbro è vero sangue ed è umano. Segno di delicatezza della Vergine. Un ruscello buono che ci porta all’essenzialità che è il nostro Gesù. I laici - ha detto ancora il vescovo - devono imparare a collaborare nel servizio del santuario con umiltà. La fede che si respira nelle nostre chiese ci riporta ai nostri antenati. Essi facevano tutto senza pensare al guadagno. Oggi non siamo capaci di aggiustare un angolo di tetto di chiesa”. Al termine, Sua Ecc. Mons. Divo Zadi ha salutato i convenuti e ha impartito la benedizione. Subito dopo ci si è portati ad un’antica e tipica Bèttala di Vallerano per il pranzo.

Padre Domenico Lanci







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