CARISMA E SPIRITUALITA' DEL SERVO DI DIO DON UMBERTO TERENZI
Fondatore dell'Opera della Madonna del Divino Amore in Roma

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11. LA GIOIA DI FARE L’OBLAZIONE
11.8 La dimensione orizzontale. L’Oblazione = La gioia di amare il prossimo

CARISMA E SPIRITUALITA' DEL SERVO DI DIO DON UMBERTO TERENZI Fondatore dell'Opera della Madonna del Divino Amore in Roma

Questo è il secondo aspetto dell’Oblazione: la dimensione orizzontale. Il Padre scrive nel 1948:

E' proprio questo il significato e l'attualità della devozione alla Madonna del Divino Amore: far rivivere nel mondo, che l'ha dimenticato, il comandamento di Gesù, il suo testamento: “Do a voi un comandamento nuovo: che vi amiate l'un l'altro come io ho amato voi. Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore l'uno per l'altro”. (Gv 13, 34-35) (b maggio - agosto 1948)

E' vera, sublime carità, è profondo amore dì Dio quando per la persona amata riuscirai a dare anche tutta la tua vita fino alla morte, come abbiamo fatto noi, per la grazia di Dio, nella nostra vocazione. (m 26.03.1964)

Un anno dopo, rifacendosi alla Pentecoste, dirà:

La Pentecoste, che porta e risveglia in noi l'amore di Dio, frutta certamentel'unionecol prossimo: la carità. (m 08.06.1949)

Dopo alcuni mesi, quasi preoccupato, si esprimerà così:

Vivendo insieme è tanto facile mancare alla carità. E' il difetto più pericoloso, seguito dagli avvilimenti, dalla scontentezza della vita comune, che fa sfumare le vocazioni.

Dove non c'è la carità non c'è Dio e quindi non si combina niente. Se c'è, assicura l'unione, la forza. Le mancanze di carità sono il tarlo roditore di tutte le nostre opere, che sono opere del Divino Amore. (m 24.03.1950)

Reprimete i vostri impulsi: niente sospetti, niente invidia, niente gelosia, ma grandezza d'animo e dolcezza nelle espressioni.... Bisogna passare sopra a tutto, specialmente alle inevitabili piccole scontrosità che succedono nella vita comune. (m 08.09.1971)

Ciò che devi fare, fallo per amore di Dio e per amore del prossimo. Questi due grandi amori sono inseparabili a condizione che tu ami tutti gli uomini in Dio. Allora farai bene il tuo dovere, costi quel che costi, con soddisfazione, con efficacia, con gioia grande, con perseveranza. (m 21.09.1969)

Facciamo del bene a tutti, finché ne abbiamo il tempo, ma prima a tutti i membri della casa dove viviamo, a tutti i membri della nostra Opera e poi a tutti gli altri. (m 20.09.1960)

Non mi stancherò mai di raccomandarvi l’unione tra voi. Se siete uniti, farete miracoli. (da una lettera del Padre)

Quando manca l'amore vivo alla Madonna manca la carità e, se essa manca, devo dire pure il contrario, manca anche l'amore vivo alla Madonna. Chi la ama veramente scopre tutte le consorelle come Figlie sue. (m 16.03.1967)

Questa breve riflessione sulla Madonna ci invita a soffermarci su di lei. Se ella abita nel nostro cuore, allora vi è presente come madre. Giovanni, quando ha sentito queste parole di Gesù: “Ecco tua madre!”, rappresentava tutti noi. Maria rinunciava al Figlio Gesù per sostituirlo con ciascuno di noi. Da quel momento tutti gli uomini sono diventati figli suoi.

Se alcuni di questi si pregiano dell’appellativo particolare di “Figli” e “Figlie” allora devono sentire in modo tutto speciale il dovere di comportarsi come tali. A questo proposito il Fondatore dice:

La nostra vera Madre è la Madonna. E' la vera Madre Fondatrice, la vera Madre Direttrice, la vera Madre potenziatrice, vorrei dire, la vera Madre ispiratrice, la vera Madre guida. Dunque noi sappiamo a quale persona sottostiamo tutti, con grande amore e con grande gioia. (m 18.08.1956)

Alla Madonna, come a tutte le mamme, piace molto riscontrare che i suoi figli si vogliono bene e sono uniti fra loro. Per questo vale la pena leggere queste bellissime parole del Fondatore, rivolte ai Figli e alle Figlie:

Preoccupiamoci di ottenere l’unità innanzitutto tra noi che crediamo nell’amore della Madonna! In lei ci sentiremo tutti uno. E così formeremo la nostra felicità e otterremo la nostra vera spiritualità. (m 07.06.1973)

La nostra unione è basata sulla fede di appartenere a una famiglia soprannaturale per cui siamo i membri di un’Opera di Dio. Il nostro amore diventa impegno, dedizione, donazione continua, senza riserve, dell’uno all’altro secondo le necessità e le opportunità.

Questa dedizione, che è quasi una consacrazione dell’uno all’altro e di tutti verso i primi responsabili dell'Opera, non può essere fatta di legami sentimentali, ma di un amore forte alla nostra vocazione, alla nostra Opera, alla volontà di Dio fatta giorno dopo giorno, ora dopo ora, azione dopo azione. Quindi un’unione compatta che è Amore, che è unità, unità. (m 18.08.1958)

Unione che porta subito alla riconciliazione:

Non posso ammettere che uno con la vocazione di Figlio della Madonna del Divino Amore possa tenere nell’animo il minimo rancore, o ricordo che turba, per una offesa ricevuta da un confratello o da un consorella. Bisogna riconciliarsi perfettamente e cordialmente, come vuole Gesù. (m 15.07.1957)

Il Padre ritorna sugli stessi importantissimi concetti per meglio scolpirli nel cuore dei Figli e delle Figlie:

“E come tu, Padre, sei in me ed io in te, siano anch’essi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21). Ora per capire, per adempiere il regno di Dio è necessaria l’unità di Dio tra noi.

Io invoco sempre lo Spirito Santo su di noi tutti, e voglio che sia continuamente invocato, perché quando lo preghiamo dobbiamo sentirci uniti, sentirci una cosa sola con la Madonna, nella consacrazione di tutti noi stessi alle sue opere.

Noi non siamo soltanto una comunità composta di parecchi membri, ma siamo una unità, rimanendo nello stesso spirito. Assolutamente!
(m 07.12.1957 , 26 e 29.03.1958)

L’unione è poco, perché questa parola significa che ognuno rimane nella sua individualità, nella sua personalità. Unità significa che noi facciamo tutti una cosa sola, diventiamo una cosa sola nello spirito del Divino Amore.
(m 16.05.1969)

E insiste sull'unità delle due famiglie religiose:

n questa vigilia della nostra Madre Immacolata si ritrovano insieme le nostre due famiglie, che sono una. In ogni famiglia ci sono i Figli e le Figlie, ma ne formano una sola. Appartenendo tutti alla stessa Madre, noi componiamo e ritroviamo l'unità della nostra famiglia soprannaturale nel suo Cuore Immacolato. (m 07.12.1957)

Nessuna delle due deve sentirsi separata dall'altra, ma un vero tutt'uno. Il concetto è molto bello:

Unità di spirito, di intenti, di mezzi e di vita. Qua non esistono né Figli, né Figlie. Nominare gli uni o le altre è la stessa cosa. Sono la famiglia della Madonna del Divino Amore. Esiste il Figlio della Madonna che, unito nella comunità, ha lo stesso intento: per i Figli, sotto l'autorità del Padre e per le Figlie, sotto quella della Madre. E il Padre e la Madre sotto l'autorità della Madonna, nello spirito dell’Annunciazione Se il Divino Amore non fosse così, preferirei vederlo scomparso come Opera. (m 25.03.1958 e 26.03.1958)

E lo ribadisce:

L'unione deve essere nella carità. Io non guardo solo all'oggi ma al domani dell' Opera che avanza nel mondo, i Figli parallelamente alle Figlie, in un lavoro indefesso realizzato con lo stesso spirito e con lo stesso fine.
(m 18.05.1959)

La piccola frase che segue vale un tesoro. Egli ricorda che la carità fraterna richiede la "docilità", che significa scoprire insieme come amarsi, disposti anche alla rinuncia del proprio giudizio, ossia al proprio modo di vedere le cose, le situazioni e le persone pur di salvaguardare l'unità:

La carità vera è docilità nell'unità, è rinuncia al proprio giudizio per salvaguardare l'unità (m 27.09.1967). Come Figli e Figlie, abbiamo tutti l'intento di formare una bella, una grande, una santa famiglia della Madonna, che ha come base l’unità (m 08.01.1962). Ricordatevi che come si è incominciato così si deve continuare nel corso dello sviluppo delle opere, rimanendo sempre un'unica cosa, nello stesso spirito. (m 18.08.1958)




CARISMA E SPIRITUALITA' DEL SERVO DI DIO DON UMBERTO TERENZI
Fondatore dell'Opera della Madonna del Divino Amore in Roma

A cura di don Omar Giorgio Dal Pos, O.F.M.D.A
Edizioni SEGNO


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