Le vetrate

Il nuovo Santuario è la casa della luce, un ineguagliabile spazio mistico in cui si alternano i colori più smaglianti e più tenui, più soffusi e più squillanti grazie al magico potere delle grandi pareti in vetro antico soffiato legate a piombo, che hanno una estensione di circa 1.300 metri quadrati.

Entrarvi, particolarmente in un giorno di sole, costituisce un’esperienza gioiosa ed indimenticabile che, in quel trionfo di luci e di colori, ci fa sentire avvolti e vivificati dalla presenza quasi tangibile del divino.

 

Significativi sono pure i simboli raffigurati: a destra dell’altare, il grande disco solare , figura di Cristo, sole dell’anima, richiama lo splendore e la gioia della risurrezione. A sinistra un bianco stendardo con la croce del Redentore palpita al vento.

Dalla stessa parte, verso il centro dell’aula ecclesiale, a grandi lettere, il saluto dell’angelo alla Madonna interpreta l’inno di fede che incessantemente echeggia nel Santuario e raccoglie le devote e supplici invocazioni dei pellegrini.

Accanto all’organo si staglia imponente la raffigurazione della terra in attesa del Redentore: è una massa inerte quasi informe, ancora chiusa alla vita dello Spirito; toni scuri e bagliori di sangue fanno pensare che prima della nascita di Cristo gli uomini stavano «nelle tenebre e nell’ombra di morte». C’è però un messaggio di speranza e di attesa dell’avverarsi delle promesse dei profeti nella striscia di luce che circonda queste figure.

Sopra il fonte battesimale finalmente si respira un’atmosfera di vita vera: c’è la vetrata del Tau, la lettera che rappresenta il «sigillo degli eletti», il simbolo dei cristiani. Inonda la candida vasca con una fantasmagoria di colori, conferendole un aspetto di gioiosa sacralità, significativa del dono vitale che in essa si riceve.

Ancora più forte, veemente e vivificante è il messaggio della vetrata posta sull’ingresso principale del Santuario: le fulgide lingue di fuoco cantano un glorioso inno di lode al Divino Amore, lo Spirito Santo che alimenta e fa nuove tutte le cose.

Di fronte all’ingresso risplende una raffigurazione tipicamente mariana: la candida montagna di grazia. È tutta pervasa di luce: il variopinto arcobaleno che l’abbraccia ci dice che essa è la vera «regina pacis». In basso a destra un particolare racchiuso quasi in un’icona è l’esaltazione del suo cuore amoroso verso l’umanità, che ascolta, conforta, consola.

Sopra la cappella del Santissimo, un balenare d’azzurro e di rosate sfumature contribuisce a valorizzarne il clima mistico.

Sull’ingresso a monte una grande stella del mattino, in una gloria di luci e di colori, esalta Maria avvolta dal vento dello Spirito.

Nello spazio dedicato alla penitenzieria la macchia violacea di una vetrata ci fa pensare al male del peccato e crea un’atmosfera di contrita riflessione, confortata però dal bagliore di colori più accesi, simbolo del calore affettuoso della misericordia di Dio per tutti i figli prodighi.

Oltrepassate le cellette dei confessionali, con le suggestive vetratine che li adornano, troviamo un altro motivo di speranza: la vetrata del maestoso sole rappresenta la forza di vita ridonataci dal sacramento della riconciliazione; le tenebre sono fugate e tutto ritrova energia e calore.